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“è necessaria una strategia comune di tutti i Paesi per salvare il patrimonio ambientale e le sue risorse”, ha affermato il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, in un messaggio in occasione della VII Giornata mondiale dell’Acqua. “L’acqua - ricorda Napolitano - è un fattore primario di civiltà e di progresso, un bene comune essenziale per la vita dell’umanità da tutelare anche nell’interesse delle generazioni future”.

Garantire l'accesso all' acqua a tutti è una grande azione di pace” ha affermato il ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, intervenendo nel corso della giornata mondiale dell' acqua. “Molti conflitti sul pianeta, ha ricordato il ministro, “derivano dalla lotta per ottenere un accesso sicuro e permanente all'acqua, basti pensare che uno dei grandi temi del conflitto arabo-israeliano, sin dall' inizio, è il tema dell'acqua”. Ancora oggi, infatti, si sta lavorando per la pace e “per la costruzione - ha aggiunto Pecoraro - di due Stati e due democrazie e per la sistemazione del problema della gestione delle risorse idriche nella zona”.

Il Ministro per l’Agricoltura, Paolo De Castro, ha denunciato a sua volta che l’Italia è un paese che si colloca tra i primi posti al mondo per la disponibilità d’acqua con 155 miliardi di metri cubi disponibili l’anno e una possibilità di accesso per ciascun cittadino di duemila metri cubi ogni anno. Eppure “l’Italia è divisa in due - tra una zona nord, europea, in cui abbonda la risorsa, e una zona sud, mediterranea, che soffre una marcata carenza’’. Il Ministro De Castro ha spiegato che per la diversa configurazione del territorio a nord ‘‘c’è una disponibilità di circa due volte superiore alla quantità d’acqua teoricamente necessaria, mentre a sud non ce n’è neanche la metà di quella di cui si ha bisogno’’. L’allarme, però, è arrivato anche a nord per i cambiamenti climatici: ‘‘Il Po, l’Adda, il Ticino, l’Adige, l’Isonzo - ha reso noto il ministro - continuano a diminuire di livello e il deficit idrogeologico complessivo segna un 20-40% di disponibilità d’acqua inferiore a quella dello stesso periodo dello scorso anno. Ci sono punte di deficit in alcune regioni tra il 50 e il 60%’’. Il governo italiano, ha ricordato De Castro, ha emesso 10 giorni fa una circolare per lanciare il preallerta e i primi interventi di mitigazione della crisi ‘‘simili – ha aggiunto De Castro - a quelli che si prenderebbero in altri paesi del mondo’’. L’acqua, tuttavia, ha ricordato il ministro De Castro, ‘‘è un bene pubblico, e deve essere governato e gestito secondo il principio della solidarietà garantendo prima il diritto all’uso umano, in seguito a quello agricolo e industriale’’.

Per il Presidente della Regione Toscana Claudio Martini ‘‘Un uso corretto dell’acqua è doveroso e necessario, da parte di tutti. Anzi oggi più che in passato non è soltanto una questione di educazione o di rispetto, è un obbligo visto che le precipitazioni dell’autunno scorso sono state meno della metà dell’anno precedente. L’acqua quindi comincia a scarseggiare anche da noi e diviene imperativo assumerci tutti la responsabilità di risparmiarla evitando gli sprechi’’.

In Italia, secondo l’Assessore all’Ambiente della Calabria e coordinatore della Commissione ‘Ambiente e Protezione Civile’ della Conferenza delle Regioni, Diego Tommasi, è necessario ripensare le politiche di gestione dell’uso dell’acqua, puntando sia a forti investimenti sull’ottimizzazione delle reti degli acquedotti, sia alle metodologie di risparmio idrico, sia alla diffusione di una coscienza civile che tenga conto dell’elemento vitale che l’acqua rappresenta. ‘‘Solo così - sostiene Tommasi - potremo fare fronte al sensibile mutamento climatico ed all’impegno richiesto dalle Nazioni Unite di porre al centro dello sviluppo mondiale proprio l’obiettivo di ridurre, entro il 2015, del 50% il numero di persone che oggi non hanno l’accesso all’acqua potabile’’. “Perciò, le Regioni ed il Governo devono investire più risorse in questo settore, per ridurre le perdite nelle reti idriche che sfiorano il 40%, puntando ad una vera rivoluzione culturale sul risparmio dell’acqua’’. ‘‘Infatti, siamo il paese più sprecone - ha concluso Tommasi - in quanto la media pro-capite di consumo in Europa è di 200 litri al giorno, mentre in Italia ogni abitante utilizza 280 litri d’acqua. Occorre invertire questa tendenza alla dilapidazione di una risorsa vitale per lo sviluppo, utilizzando tutti gli accorgimenti culturali ed impiantistici.”

Pertanto, le due tendenze conflittuali, da un lato la minore disponibilità della risorsa acqua dovuta ai cambiamenti climatici in atto e dall’altro una sua maggiore domanda rendono vitale aumentare l’efficienza nell’uso dell’acqua. Il tema cruciale oggi è quello del risparmio e della conservazione della risorsa: il meno costoso, ma anche il più incisivo dei sistemi per ottenere risultati.