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A Saragozza 2008 una Kyoto per l'acqua PDF Stampa E-mail
Lunedì 11 Febbraio 2008 10:33
 ''L'acqua è la vita ed è una risorsa condivisa fra i Paesi della conca idrografica del Mediterraneo, per cui è necessario gestirla congiuntamente al di là delle frontiere politiche e amministrative''. E' quanto assicura Roque Gistau, il presidente di Expò Saragozza 2008, l'esposizione internazionale che durante tre mesi, a partire dal 14 giugno, convertirà la citta' del nordest della Spagna, attraversata dai fiumi Ebro, Gallego e Huelva, nella capitale mondiale dell'acqua e dello sviluppo sostenibile.

Finora sono 65, ha spiega Gistau in un'intervista ad ANSAmed, i Paesi che parteciperanno all'Expo che si svolgerà nel Parco dell'Acqua, realizzato su una superficie di 25 ettari. ''Li abbiamo aggregati per aree eco-geografiche e problemi affini'', ha spiegato Gistau. ''Saranno i partecipanti - soggetti istituzionali, organismi dell'Onu, Ong, associazioni varie - ad alimentare il dibattito che si svilupperà nell'ambito dell'Expò sulle criticità di ciascun Paese per la gestione delle risorse idriche e lo sviluppo sostenibile, nonchè sugli scenari futuri, le possibili soluzioni e l'individuazione di strategie comuni''.

I numeri dell'emergenza acqua sono del resto già noti. Nel Mediterraneo i consumi sono raddoppiati negli ultimi 50 anni e i Paesi della sponda sud sono tra i più poveri del mondo in termini di risorse. Per il 2025 è prevista un'ulteriore crescita della domanda del 25% concentrata in Turchia, Siria ed Egitto. E gli organismi internazionali ammoniscono: senza interventi importanti e nononostante una sempre maggiore diffusione delle reti idriche, nel 2025 oltre 63 milioni di persone nel Mediterraneo avranno penuria d'acqua. Tre padiglioni tematici realizzati dall'Expo saranno quindi dedicati all''oro del XXI secolo, un bene molto più prezioso del petrolio. Ogni padiglione sarà caratterizzato da un'opera. Il ponte progettato dall'architetto iraniano Zara Hadid, premio Pitzker d'architettura, sarà il simbolo dell'importanza dell'acqua nel progresso umano. Ci sarà poi l'imponente torre dell'acqua, alta ben 73 metri, disegnata da Enrique de Teresa. E l'acquario fluviale, il più grande al mondo nel suo genere, che riprodurrà gli ecosistemi dei fiumi e degli estuari.

''Negli spazi esterni - ha detto ancora Roque Gistau - saranno realizzate le piazze tematiche, allegorie sui temi della sete, dell'acqua e la città, l'acqua estrema, l'acqua e l'energia e le ispirazioni acquatiche''. La formazione, invece, ''il secondo obiettivo della Expo''', come ha sottolineato il presidente, sarà affidata alla Tribuna dell'Acqua,''un organo di dialogo e di riflessione per l'individuazione di soluzioni tecniche, scientifiche e politiche innovative alle sfide attuali per la gestione sostenibile dell'acqua''. ''L'ambizione - ha osservato Gistau - è raccogliere idee che consentano di elaborare un documento di intenzioni e proposte, una sorta di protocollo internazionale che, in tema di acqua, diventi un punto di riferimento come è stato quello di Kyoto per le emissioni dei gas''.

''La Tribuna - assicura il responsabile dell'organizzazione - ospiterà numerosi forum di discussione sull'area mediterranea e sui problemi dei Paesi rivieraschi in materia di risorse idriche, tenendo conto soprattutto del fatto che la direttiva quadro europea in materia di acque, la 2000/60 è centrata sui temi della qualità, ma poco sulle crisi derivati dalla siccità o la gestione delle risorse in periodi di scarsezza d'acqua, ormai frequenti nel Mediterraneo''. Ma gli Expò, nate come occasioni di divertimento e di incontro per la comunicazione e la convivenza, sono anche e soprattutto luoghi ludici. ''Per questo abbiamo previsto - aggiunge Ristau - oltre 3.400 eventi fra spettacoli, appuntamenti gastronomici e culturali, ai quali sono stati destinati di 30 milioni di euro''.

L'investimento per la costruzione del recinto dell'Expo e dei tre padiglioni sarà di 650 milioni di euro, per il 70% a carico della Stato e il restante 30% diviso in parti uguali fra Comune e Comunità autonoma. Altri 250 milioni, provenienti dalla vendita dei biglietti e dai patrocini, serviranno a realizzare le infrastrutture della città: il nuovo terminal aeroportuale, il rifacimento del margine di confluenza dei fiumi Ebro e Gallego, due raccordi con l'autostrada dell'Ebro. ''L'Expo - ha assicurato Roque Gistau - avrà su questa città millenaria, che ha già la più grande piattaforma logistica d'Europa, l'effetto di un balzo avanti nel futuro di almeno due decadi''.

(fonte: ANSA)