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Crisi idrica in Romagna PDF Stampa E-mail
Mercoledì 16 Novembre 2011 15:54

da "Il resto del Carlino", leggi l'articolo originale

Siccità in Romagna, è sempre emergenza e a questo punto non si esclude nulla: nemmeno una chiusura temporanea della diga di Ridracoli, se il quadro non migliora. Le rilevazioni meteo della Protezione civile, del resto, confermano ora una scarsita’ di precipitazioni almeno fino alla fine di novembre: “Questi dati vanno ad aggravare la situazione idrica, gia’ critica, di Ridracoli”, precisa oggi in una nota la Provincia di Rimini.

L’assessore provinciale Mario Galasso fa sapere che l’Agenzia regionale della Protezione civile continua a tenere monitorata la situazione di crisi idrica in Romagna e a mantenere in vigore lo stato di attenzione emesso lo scorso 26 settembre riferito agli aspetti idropotabili. “Le scarse precipitazioni dell’ultimo mese, purtroppo, non sono risultate significative ai fini dell’apporto idrico nell’invaso di Ridracoli a Santa Sofia, nell’Appennino forlivese”, conferma Galasso.

Nell’ultima seduta del tavolo regionale di coordinamento per la crisi idrica (composto dalle direzioni Ambiente, Difesa del suolo e Sanita’ della Regione, Arpa, Romagna Acque, Hera, dalle Province di Forli’-Cesena, Ravenna e Rimini) si e’ deciso dunque di procedere con alcune misure ed interventi di prevenzione, tutela e salvaguardia con l’obiettivo di un graduale risparmio nel consumo dell’acqua. Tra gli interventi, ci sono l’attivazione dei potabilizzatori mobili per il prelevamento di acqua dal Cer (Canale emiliano-romagnolo), la graduale riduzione della pressione della rete idrica gestita da Hera, la trasmissione ai sindaci di una circolare regionale per l’adozione di apposite ordinanze finalizzate a limitare i consumi dell’acqua potabile, il controllato utilizzo dell’acqua dai campi pozzi in Romagna sotto la supervisione di Arpa con il Servizio regionale geologico, sismico e dei suoli.

“E’ bene ricordare- prosegue l’assessore della Provincia di Rimini- che il limite oltre il quale scatta l’attivazione dello stato di emergenza e’ quello dei cinque milioni di metri cubi, mentre attualmente il bacino di Ridracoli e’ attestato sui 6,5 milioni. Il problema e’ che le previsioni meteo effettuate dall’Arpa non prevedono precipitazioni significative a breve, determinando di fatto il prolungamento e il probabile peggioramento dell’attuale stato di crisi. Per questo stiamo monitorando attentamente e costantemente lo sviluppo della situazione idrica di Ridracoli”.

Il fatto e’ che in caso di ulteriore aggravamento “non sono escluse azioni di emergenza che potrebbero riguardare anche la chiusura temporanea di Ridracoli o misure di razionalizzazione dell’acqua”, nota Galasso. In una eventualita’ del genere, per i Comuni non autonomi e dipendenti completamente da Ridracoli “sono gia’ stati previsti servizi alternativi di approvvigionamento idrico, come quello dell’utilizzo dei potabilizzatori, dei pozzi e delle autobotti: si tratta, ripeto, di azioni di emergenza che saranno prese solo in caso di estrema necessita’”, conclude l’assessore provinciale.